Capita a volte, che dove mi siedo,
là in fondo
e veda solo poche cose.
Una donna con un cappotto nero da uomo,
che calza un cappello
con la visiera e
le mostrine e poi corpi che entrano
quelli che escono, indefiniti(*),
e non ci sono oggetti, ma luci, e baci e abbracci
e saluti
tra i colori quel rosa antico, il bianco ed un bancone in legno,
anch'esso antico ma scurito,
e poi c'è l'odore quello del caffè che non finisce,
che rimane e rimane,, anche dopo di me, dei miei passi usciti
(*) corpi indefiniti, ma se provo a definire riconosco un giudice,
la commessa, un avvocato, due,
poi quello della banca,
per caso quello del cachemire, l'orafo ed uno che parla sempre dell'inter
Etichette:
a-vvolti