(parte finale)

Una domanda ancora, c'è della introspezione nella
sua poetica, un esternare un viaggio interno ? insomma
chi è Valerio Eller ?



Sono due, si dico così le domande sono due a quale
vuole che risponda
?

Immagino che di Valerio Eller mi dirà che è un eteronimo e dell'introspezione che non ha valore letterario, quindi semplicemente le chiedo, chi è Lei ?

Sono una strada
sono una ragazza
sono un uomo
lo sgomento dei sonni pesanti che cadono
sono seduto sulle cosce
sono la tua onestà
il traffico tra i semafori
sono il sentire che scotta,
sono un vagabondo
sono nel ventre di Minerva
Intreccio le gambe
e sono la volpe le scavallo e sono la cicogna
Sono un assioma indecifrabile
sono la lingua tesa, i graffi nella bocca
la mente dell'uomo nei tralci
il ladro d'intenti
un femmina spietata
sono il mosto dolce,
sono un mostro in mezzo ad un campo di grano
sono un fiume,
sono il mandorlo che lo guarda
sono il pane dell'euforia
sono la violenta purezza dell'essere
uno spazio vuoto,
la mano che saluta mentre se ne va,, in pace


.